Open to “gli affari di famiglia Santanchè” e l’avvocato ai vertici delle istituzioni

Report ha cucito un bel cappotto a Daniela Santanchè e al suo “spregiudicato” giro di affari. All’inizio della messa in onda del servizio del bravo Giorgio Mottola (marò Giorgé, chi l’avrebbe mai detto, eh?) mi aspettavo erronamente che riguradasse il capolavoro dell’iperattiva ululante ministra autrice del capolavoro del trash battezzato come “Open to meraviglia”, una roba raffazzonata da qualche milioncino di euro che perfino la nipote di sette anni della mia ex vicina di casa definirebbe “vomitevole” (peggio nel suo decalogo valoriale c’è solo la il merluzzo lesso della mensa scilastica). Invece no, mi sbagliavo: il buon Mottola ha preso in esame l’intera storia imprenditoriale e finanziaria scavando a fondo sulla raganatela di affari, fallimenti, speculazioni e relazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni di attività della nostra ministra.

Che il metodo gestionale della nostra Santachè imprenditirice fosse quantomeno discutibile sia in termini finanziari che etici e legali lo avevamo già capito da tempo, anche perché la signora amante del trash inconsapevole non ha mai nascosto la propia incapacità di accettare regole sia sul piano fisacael che finanziario e borsistico che per quanto riguarda i diritti sia degli investitori e azionisti che dei propri lavoratori.

Ho scoperto di averla sottovalutata per anni: non pensavo che la signora fosse così avezza a navigare nella giungla delle speculazioni borderline della finanza nanzionale e internazionale e con tali indiscutibili insuccessi ripetuti, ma che a quanto sembra non tali da spingerla a rinunciare al gioco dell’imprenditrice di successo. Anzi la signora che ama urlare appena intravede un obiettivo ha aperto sorprendenti e fruttuose relazioni d’affari nella penisola Araba, in particolare, riporta l’inchiesta di Report, con il fondo degli Emirati Bracknor Ltd nel 2017 con un prestito (o finanziamento) per un valore di 3milioni di euro, che nel 2019 è stato ceduto a un’altra società di Dubai, la Negma Group Ltd. (Mottola, mannaggia a te ora ci lasci con il dubbio di quale sia il canale che ha consentito alla ministra e al suo compagno di vita e di affari Dimitri Kunz Asburgo Lorena (non so per quale ragione scrivendo mi è tornato in mente quel film dove Totò cercava di vendere la Fontana di Trevi a un turista Italoamericano) di accedere a questi fondi.

In chiusura dell’inchiesta apprendiamo anche di un possibile ruolo della seconda carica dello Stato nella vicenda. Il presidente del Senato Ignazio La Russa amico da anni della nostra ministra imprenditrice è titolare di uno studio legale, oggi diretto da suo figlio, che segue da tempo le aziende della Santachè.

Ho la sensazione che ci sia un seguito dell’inchiesta e spero che sia svelato chi sia il facilitatore che ha creato e fornito i contatti negli Emirati.

Intanto qui vi potete godere questo notevole pezzo di buon giornalismo. https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Open-to-fallimento-93048958-a0d3-4525-ae9d-5a623f01efdf.html

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