Molti stanno pensando, e non si astengono a comunicarmelo, che le mie ultime prese di posizione sulla necessità di ripartire da se stessi, dal privato, dalle proprie relazioni e dalla ricerca di un po’ di serenità e felicità, siano segno di un anticipato rincoglionimento senile. Che il mio chiamarmi fuori da una presunta rivoluzione morale che rivoluzione non è sia un vero e proprio tradimento. Bene, rispondo a tutti, in maniera molto semplice. Quello che faccio e penso sono solo cazzi miei. Questo vale sia sulla scena pubblica che in quella privata.
Rivendico il mio diritto di avere dubbi, a non credere ai proclami e agli slogan, a dubitare di ogni possibile “riscossa” di un ceto politico, ben più ampio di quello dei partiti, che è colpevole di questa situazione tanto quanto lo è la destra a panza piena e godereccia del berlusconismo. Dubito degli italiani, mi fido solo di chi ha dubbi.
E con questo, ribadisco, quello che faccio e dichiaro pubblicamente solo benemeriti cazzi miei. Astenersi perditempo.
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